Cara mamma,
Sembrano
passati secoli dall'ultima volta che ti ho visto. Non sai quanto questo
mi fa male, e mi fa sempre più male il fatto che io ti somigli sempre
di più. Ho iniziato ad odiare il mio riflesso. Non è un male, giusto?
Qui
tutti sembrano avere una loro strada e un loro obiettivo: prendi Anne,
la locandiera del pub irlandese, sposata e proprietaria di una locanda
insieme al marito, forse ha anche dei figli; oppure la ragazza che ho
incontrato ieri al Dream Theatre - che è sulla stessa piazza del Messiah
- attrice di talento e colei che si occupa della parte più importante
di ogni rappresentazione teatrale: il dramma. Quanto vorrei essere al
suo posto, mamma. La gente che ti guarda rapita, che non perde un tuo
movimento o una tua parola... forse sogno troppo.
La
guerra sembra voler arrivare anche qui, se non altro già abbiamo dei
rifugiati, il Messiah ne è pieno. Cerco di tenere le poche cose che ho
in posti nascosti, ma i soldi stanno finendo, e finiti i soldi non avrò
di che mangiare. Non so dove chiedere per trovare un lavoro. Al teatro
sarebbe ideale, ma adesso mi serve qualcosa di concreto, al teatro dovrò
pensare poi.
Forse potrei chiedere ad Anne, mandarle una missiva per vedere che ne pensa.
Ti farò sapere, con affetto,
Lauren
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